Essere celiaci è già un disagio se poi pensiamo anche ai prezzi dei prodotti senza glutine rispetto a quelli che ne contenetengono il disagio non può che amplificarsi!
I prodotti gluten free sono più cari dei classici non c’è niente da dire ed a questo si somma anche la difficoltà di spendere i buoni erogati dalla ASL, infatti questo tipo di buoni non possono essere utilizzati ovunque! È comunque doveroso dire che l’Italia detiene prezzi inferiori rispetto alla media dei paesi europei.
Ci sono diversi motivi che “giustifica” la differenza di prezzi tra alimenti senza glutine e quelli glutinosi, proviamo a vedere insieme quali sono le ragioni.
Perchè i prezzi dei prodotti senza glutine sono così alti?
I prodotti senza glutine costano molto non è un mistero! Ci siano diversi fattori che influenzano il prezzo finale, proviamo a vedere insieme:
- costo delle materie prime più alto rispetto alle materie prime glutinose
- prevenzione dei rischi di contaminazione crociata (o cross-contamination): sono quelle contaminazioni che sono dovute agli incroci dei prodotti senza glutine con quelli che lo contengono lungo tutte le fasi: dalle materie prime fino alla consegna al consumatore. Quindi per un azienda produttrice prevenire le contaminazioni, oranizzare la filiera produttiva, effettuare i controlli nelle diverse fasi fino al trasporto comporta un costo che ricade inevitabilmente sul prezzo del consumatore.
- costi della certificazioni e della burograzia riguardo le diverse linee di prodotto
- per questo tipo di prodotti non valgono le leggi del mercato e della libera concorrenza!
Il motivo?
Il cliente del prodotto senza glutine non sono i soggetti celiaci ma lo Stato!
In Italia i prodotti senza glutine sono sovvenzionati dallo Stato, il Servizio Sanitario Nazionale prevede l’erogazione gratuita. Questo diritto per i soggetti celiaci è stato acquisito grazie all’AIC, con il DM del 1 luglio 1982 i celiaci ottengono la gratuità dei prodotti essenziali per la dieta priva di glutine.
In questo contesto anche se il numero dei clienti cresce (per l’aumeto del numero delle diagnosi di celiachia) il prezzo rimane costante perchè a nessun produttore conviene abbassare i prezzi. Pagando lo Stato il prezzo del prodotto rimane sempre costante (anzi negli ultimi anni è aumentato). In questa situazione si dice che la domanda è rigida (o anelastica) rispetto al prezzo.
Il soggetto celiaco al momento dell’acquisto, infatti, non bada tanto al prezzo, quello che premia infatti è soprattutto è la qualità percepita o il gusto del prodotto proprio perchè non deve pagare di tasca propria.
I buoni acquisto celiachia
In Italia i soggetti diagnosticati celiaci, come abbiamo detto, ricevono dalla Regione di residenza un contributo economico mensile (fissato ed aggiornato del Ministero della Salute), il tetto del contributo è stato fissato dal decreto 04-05-06 secondo l’età e il sesso:
- per la fascia d’età tra i 6 mesi ed 1 anno al di la del sesso il contributo ha un tetto di 45 Euro
- fino a 3 anni e mezzo 62 Euro
- fino a 10 anni il contributo ha un tetto di 94 Euro
- nell’età adulta il contributo varia con l’età: 140 euro per i maschi e 99 per le femmine
I tetti di spesa riconosciuti possono essere differenti a seconda della regione di residenza e dall’Asl di appartenenza, la stessa cosa vale per la modalità di erogazione dei contributi. Infatti in Valle d’Aosta è previsto lo stesso importo per bambini ed adulti. I contributi inoltre possono essere erogati sotto forma di buoni o di ricette mediche.
Dove posso spendere i buoni acquisto celiachia?
Come abbiamo visto per diverse ragioni la spesa a carioci dei celiaci è più alta rispetto alle persone che possono mangiare glutine. In più c’è da dire che questi buoni possono avere altre limitazioni, vediamole insieme:
Prezzi dei prodotti gluten free nelle GDO, farmacie e negozi specializzati.
Come abbiamo ampiamente detto i prezzi dei prodotti gluten free sono nettamente più alti rispetto algli altri, quello che c’è da dire in più è che i prezzi di questi prodotti risultano ancora più lievitati nelle faramcie e nei negozi specializzati rispetto alle GDO. Naturalmente questo porta ad un ulteriore svantaggio per i celiaci residenti nelle Regioni dove i buoni sono spendibili solo nelle faramcie e nei negozi specializzati.
Le condizioni di spendibilità
le condizioni di spendibilità del contributo, come abbiamo detto, varia da regione a regione, infatti solo in alcune regioni è possibile utilizzarli nella GDO come nella regione Lazio, Abruzzo o Emili-Romagna. In altre regioni come l’Alto Adige o la Sardegna ci si limita alle farmacie e ai punti vendita autorizzati. Questa limitazione di spendibilità circoscritta alle farmacie e ai negozi autorizzati è penalizzate per chi soffre di questa patologia perché un ipermercato si trovano una grande abbondanza dei prodotti senza glutine ed inoltre ha la possibilità di fare prezzi più bassi.
Celiachia mangiare fuori casa
Mangiare fuori casa per un celiaco è molto più dispendioso rispetto a chi può mangiare glutine, che si aprli di paninoteche, pizzerie, ristoranti e bar. Si può, infatti, assiste ad una oscillazione di prezzi ampia per prodotti come pasta, pizza e dolci nei ristoranti specializzati.
Spendibilità dei contributi fuori dalla regione di residenza
Questi buoni per i celiaci non possono essere spesi al di fuori della propria Regione di residenza, per le differenze regionali nella regolamentazione. Naturalmente una condizione del genere non può che creare ulteriore disagio nel momento in cui il soggetto celiaco deve spostarsi dalla propria regione, pagando il cibo di tasca propria o dovendoselo portare da casa.
Come posso ottenere i buoni acquisto celiachia?
I buoni acquisto celiahia si ottengono solo dopo aver eseguito la diagnosi del medico specialista.
In particolare, i documenti che si devono ottenere per poterne usufruire sono due:
- il primo è il certificato di accertata diagnosi della malattia
- l’autorizzazione ad usufruire dei prodotti gluten free da parte dell’Azienda Sanitari Locale
Con questi documenti il soggetto celiaco i prodotti nei punti vendita descritti sopra.
Il costo dei prodotti gluten free è alto solo in Italia?
Non tutti i paesi offrono un sussidio per l’erogazione gratuite dei prodotti senza glutine, infatti in Europa è soltanto il nostro Paese e Malta ad offrirli.
Vediamo ora i prezzi che sono stati rilevati in alcuni paesi Europei e come la nostra Itali si posiziona nella lista!
A tal proposito è stato condotto uno studio dalle associazioni pazienti europee su un paniere europeo di alimenti senza glutine.
Lo studio è stato effettuato
- sulle capitali di quattordici paesi europei
- i prezzi sono stati rivelati i primi mesi del 2016
- i prodotti acquistati sono: pasta, due tipi di pane, mix di farine ed una tipologia di biscotti
I Paesi analizzati: Andorra, Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svizzera ed Ungheria
Risultati analisi:
- il costo medio del paniere europeo è risultato di 17,30 euro
- i paesi più virtuosi sono Regno Unito seguiro dall’Austria con prezzi del paniere rispettivamente 10,25 e 11,85 Euro
- Germania e Grecia sono i Paesi con prezzi più alti, rispettivamente 23,97 e 23,64 Euro
- in Italia il prezzo del paniere è di 16 Euro.
Come abbiamo visto in Italia i prezzi dei prodotti senza glutine sono alti ma comunque il nostro paese rimane sotto la media europea.
I dati dello studio ci indicano che il problema dei prezzi alti dei prodotti senza glutine non è solo del nostro paese e che il sistema assistenzailista italiano non può essere l’unico fattore dell’aumento dei prezzi.
Come abbiamo visto in Italia i soggetti celiaci sono tutelati per l’acquisto dei prodotti senza glutine ma ci sono comunque degli ostacoli da superare. Speriamo d’aver fatto un po di chiarezza sulla questione dei prezzi dei prodotti senza glutine. E voi, che esperienza avete avuto in merito? Raccontatateci la vostra!